venerdì 14 dicembre 2012

Torna la filodiffusione, ma il traffico resta

Una novità inaspettata è comparsa in questi giorni sopra le vie del centro storico di Codroipo: la filodiffusione. Riproducendo famose canzonette, tra cui l'intramontabile "Jingles Bells", gli altoparlanti hanno il compito di creare un clima natalizio, trasmettendo gioia ed allegria ai pedoni che dovrebbero affollare le vie centrali del capoluogo del Medio Friuli.
Certamente è un bella idea, bisogna riconoscerlo, l'unica pecca è il volume dei megafoni. Purtroppo il suono delle canzonette è sovrastato dall'incessante boato delle macchine che sfrecciano nelle vie sottostanti. Fortunatamente nei fine settimana il centro storico viene chiuso al traffico, permettendoci così di assaporare a pieno il tanto desiderato "clima" natalizio.
Detto questo, torna alla mente un progetto che anni fà fu presentato alla giunta codroipese presieduta dall'allora sindaco Giancarlo Tonutti: la creazione di un area pedonale permanente nel centro storico di Codroipo.
Certamente è una decisione drastica, che ha già riscontraro il parare contrario dei commercianti, soprattutto nella piazza principale. Ipotizziamo allora di chiudere solo via Roma: si potrebbe creare una ZTL che permetta ai residenti e ai furgoni dei commercianti di raggiungere le proprie destinazioni senza difficoltà, e allo stesso tempo si creerebbe una via pedonale che sicuramente si affolerebbe di visitatori, come del resto già accade nei fine settimana di chiusura veicolare. Può sembrare paradossale, ma la chiusura al traffico potrebbe ridare vitalità a tutta la via, diventando uno spazio disponibile, senza troppe complicazioni burocratiche, per poter organizzare dei mercati stabili od eventi a cielo aperto come concerti e spettacoli di vario tipo.
Insomma si darebbe vita ad uno spazio comune dove poter passaggiare liberamente senza essere asfissiati dal traffico incessante degli autoveicoli. Il suo successo potrebbe spingere poi i commercianti di piazza Garibaldi a sciogliere le proprie riserve, e realizzare così quella grande area pedonale che nelle principali città italiane ha permesso ai cittadini di riappropriarsi delle proprie piazze e riscoprirene il fascino secolare.

domenica 9 dicembre 2012

"Ora e sempre Resistenza"

Lunedì sera ho partecipato a una lezione del corso "Conoscere per resistere" organizzato dall'ANPI Udine in una delle aule della Casa dello Studente di viale Ungheria, dove il professor Gabriele Donato ha tenuto la seconda lezione dal titolo "l'Antifascismo in Italia e Friuli", alla presenza di circa cento persone.
Non essendo mai stato un bravo studente la mia attenzione nei confronti del relatore non ha tardato a calare, ho quindi iniziato ad osservare tanti piccoli dettagli che mi circondavano, come il nome della ditta scritto sulla penna della mia vicina, i brufoli del ragazzo seduto davanti a me, e l'età media dei presenti, particolarmente giovane per esser un evento dell'Anpi. Dopo aver cercato invano di contarli, mi sono domandato perchè la sala era così affollata, ma soprattutto come mai ci fossero così tanti giovani; cosa li aveva spinti a venire qui il lunedì sera? 
Inizialmente ho pensato al programma del corso, interessante per carità, però non poteva essere l'unico motivo, allora ho iniziato a pensare alla situazione generale, alla crisi economica che ci sta influenzando, alla situazione politica italiana, a quale fenomeno attuale possa aver spinto così tante persone ad interessarsi all'Antifascismo e alla Resistenza.
E così ho trovato la risposta che cercavo: la situazione in cui versa l'Italia di oggi è molto simile alla devastazione che il conflitto mondiale aveva portato nel Paese di allora. Sia chiaro, c'è una sostanziale differenza tra le macerie della guerra e le "macerie" di oggi, le città non sono devastate dalle bombe, non c'è carenza di alimenti e di servizi, e tutte le persone che conosco non sono disperse o defunte. Le "macerie" di oggi sono diverse, sono macerie invisibili perchè insite in ognuno di noi, come l'etica scossa e messa in disparte dalle veline e dalla cultura dell'immagine, come la solidarietà distrutta e sostituita da un egoismo cieco e terrificante, come l'istruzione impoverita dalla superficialità e dalla sua monetarizzazione. 
E' in questa Italia "devastata" che si può scoprire il motivo per cui quell'aula lunedì sera fosse così piena, è stato quel patriottismo, quel desiderio di riscossa e di rivalsa da una situazione disastrosa che ha spinto le persone a partecipare. Settant'anni fà fu l'oppressione e la violenza del fascismo, oggi è la vergogna e la volgarità del berlusconismo che ci spinge a migliorarci, a riscattare il nostro Paese iniziando proprio dalla riscoperta di quello stesso spirito che animò i nostri nonni negli anni della dittatura fascista.

mercoledì 5 dicembre 2012

Risultati finali nel seggio di Codroipo

Anche per ciò che concerne i risultati del ballottaggio nel seggio di Codroipo del ballottaggio del 2 Dicembre, è possibile osservare un andamento che rispecchia a pieno il dato nazionale.
Conquista il seggio il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, con 307 voti in termini assoluti, contro i 191 del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Gli elettori presentatisi al seggio al secondo turno, nonstante il maltempo, sono stati 499, l'87,23% degli elettori del primo turno.
A fronte di una scheda nulla, le percentuali risultano quindi essere:
- BERSANI 61,2%;
- RENZI 39,8%.
Nonstante la possibilità di accedere al voto per 120 nuovi elettori in tutta la provincia di Udine, possibilità concessa dal Comitato Provinciale delle Primarie a tutti coloro che hanno motivato validamente la propria impossibilità di presentarsi alle urne il 25 Novembre, i dati sull'affluenza non risultano aumentare considerevolmente in nessuno dei seggi provinciali. Dato curioso è l'affluenza alle urne del solo 50% di questi nuovi elettori.
Nonstante ciò, questo non sminuisce il forte carattere democratico che ha caratterizzato queste primarie, coinvolgendo oltre 3.000.000 di elettori e garantendo alla candidatura di Pierluigi Bersani una legittimità basata sul voto popolare anzichè su norme statuarie o su accordi interpartitici.