mercoledì 26 giugno 2013

Latte tossico, scandalo COSPALAT

Un altro caso di speculazione sconvolge i mercati nostrani, ma questa volta ci tocca particolarmente da vicino avendo come protagonista un consorzio di allevatori friulani. Sto parlando del caso COSPALAT FVG scoppiato fragorosamente negli ultimi giorni in seguito ad una denuncia da parte di un trasportatore al Nucleo Anti Sofisticazione dei Carabinieri, i quali hanno riscontrato nel latte commercializzato dal consorzio friulano una quantità pericolosa di aflotossine M1 (una tossina considerata nociva perchè capace di alterare la composizione del DNA umano). 
A quanto pare i dirigenti della COSPALAT FVG consci di questa contaminazione, decisero di commercializzare comunque il latte contaminato, alterando le analisi e i referti sulla tossicità del loro prodotto e diluendo il latte nocivo con altro latte non contaminato o con della semplice acqua. Fortunatamente questa "diluizione" diminuisce la quantità di tossine presenti in una singola confezione di prodotto, portandola ad un livello di tossicità più basso, senza però eliminare del tutto i rischi per la salute sopratutto dei soggetti più fragili come i bambini.
Le indagini compiute dai NAS hanno portato alla luce quello che sembra essere un sistema speculativo complesso e organizzato a più livelli con una precisione criminale da parte della direzione di COSPALAT FVG; un sistema che coinvolgeva sia i laboratori addetti all'analisi dei prodotti, che avevano il compito di autorizzare la commercializzazione del latte e degli altri prodotti caseari, sia i trasportatori che diluivano ulteriormente il latte commercializzato, speculando sulla speculazione. Un circolo vizioso che, se confermato in questi termini, non può che lasciare esterrefatti davanti a tanta spregiudicatezza.
La COSPALAT FVG nasce nel 1998 come consorzio di 200 produttori che in quell'anno avevano organizzato importanti proteste contro le "quote latte" imposte dall'Unione Europea (famoso il corteo di 200 trattori a Codroipo). Una ribellione che è costata decine di milioni di euro di multa all'Italia per aver violato le normative europee e non aver imposto ai produttori il rispetto dei limiti stabiliti. Un protesta che fu sostenuta con veemenza dalla Lega Nord e che quindi assunse presto un connotato spiccatamente politico.
Nessun timore comunque per i consumatori italiani perchè fortunatamente COSPALAT FVG vende i suoi prodotti unicamente con il proprio marchio e, almeno in friuli, unicamente nei suoi spacci. Almeno così riferiscono varie indiscrezioni, mentre i maggiori quotidiani ancora tacciono al riguardo, forse per timore di danneggiare i caseifici clienti del consorzio truffaldino. 

giovedì 13 giugno 2013

Democrazie liquide

Incomincio con questo articolo la collaborazione con il blog "Goal Twins", un sito di informazione sportiva che porterebbe a domandarsi che cosa c'entrino i temi di cui tratto nei miei articoli con lo sport. Ebbene io andrei a ricoprire quelle tematiche che non sono direttamente collegate al mondo sportivo, ma lo influenzano comunque indirettamente. Del resto ogni fine settimana ci rendiamo conto di quanta politica si trovi all'interno dei nostri stadi: dalla speculazione edilizia che ha portato alla costruzione della nuova tribuna su un terreno a rischio idrogeologico, al capo ultras che a cavallo della recinzione della curva fa il saluto romano ai suoi "camerati", al premio letterario organizzato dalla società sportiva per promuovere la letteratura locale.
Ma veniamo ora al tema di questo articolo: la democrazia liquida. In questi ultimi mesi in particolare si è discusso molto sull'assetto che le nostre democrazie dovranno assumere per affrontare con successo la giungla digitale della comunicazione globale. Twitter, Facebook e Myspace sono solo tre dei più famosi social network che la rete ci mette a disposizione, dandoci l'opportunità di conoscere in tempo reale i fatti che stanno sconvolgendo una popolazione a migliaia di chilometri di distanza. Ma quale effetto ha sul nostro sistema democratico questa interconnessione digitale?
Innanzitutto rende sempre più difficoltoso per un amministratore compiere delle azioni, spesso illecite, all'ombra dell'elettorato. In secondo luogo crea un filo conduttore diretto tra governante e governati. Infine permette la nascita di formazioni e di movimenti di opinione puramente virtuali (si guardi la formazione del Movimento 5 Stelle ad esempio). Questi aspetti di per se appaiono positivi: rendono trasparente il palazzo del potere, permettono l'attuazione della tanto teorizzata democrazia diretta e sotto certi aspetti può aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. L'altro lato della medaglia sono però le conseguenze che a lungo termine questi portano: la possibilità di controllare costantemente gli eletti porta ad una forte mancanza di fiducia nei confronti dei governanti che quindi tenderanno sempre più frequentemente a rincorrere i sentimenti dell'elettorato nel disperato tentativo di non perdere il sostegno del "popolo". Allo stesso modo il filo diretto che viene a crearsi tra eletti ed elettorato, porta i primi ad appiattirsi sui sentimenti dei secondi (anche su quelli più infantili e beceri), togliendo alla politica quel ruolo di avanguardia dal punto di vista dei valori e dei diritti che ci ha permesso di passare dalla società padronale a quella dei diritti. Infine le nuove formazioni che vengono a formarsi dalla Rete tenderanno a diventare autoreferenziali, perdendo il collegamento con la realtà concreta del mondo e costruendone una puramente artificiale.
Insomma la democrazia per rimanere tale deve necessariamente dotarsi dei mezzi più avanzati che la tecnologia gli mette a disposizione, sfruttandoli come grimaldello per risolvere le inefficiente del sistema (come la mancanza di trasparenza decisionale ad esempio) ma questi non possono e non devo togliere importanza alla militanza "tradizionale", fatta nei circoli e nelle associazioni. Un caratteristica quest'ultima fondamentale per una democrazia perchè permette ai cittadini di toccare con mano la comunità in cui vivono e scoprire passo dopo passo come le decisioni più giuste siano sempre frutto della mediazione e dell'accordo tra tutte le parti sociali.