lunedì 16 agosto 2010

Il fiume e la cava

Una storia lunga e travagliata quella della cava Parussini di Codroipo, nata nel 1984 tra la zona industriale di Pannelia e la riva orientale del fiume Tagliamento, la cava passa nel 1997 sotto la gestione di Friulcave; oggigiorno occupa una supeficie pari a 160.000 m² e vi sono stati esportati circa 600.000 m³ di inerte.
Dal 2006 la ditta titolare, Friulcave, sta promuovendo un progetto di ampliamento del sito estrattivo senza incontrare grosse resistenze, l'unica obiezione fu mossa dalla regione Friuli Venezia Giulia che costrinse i proprietari a redigere la valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) al fine di verificare l'inesistenza di rischi gravi per l'ambiente e le persone. Uno dei rischi evidenziati dalla Commissione Regionale era il possibile svuotamento dei bacini sotteranei di acqua potabile, situati a circa 3 km a sud-est dell'area di cava. Questi bacini vengono sfruttati dall'acquedotto di Biauzzo che alimenta una parte considerevole del Medio e del Basso Friuli, e per questo risulta essere il secondo acquedotto più grande del Consorzio Acquedotto Friuli Centrale (CAFC).
Era questo uno dei dubbi che ha bloccato il progetto per anni, finché la V.I.A. ha dimostrato l'infodatezza di questo pericolo, secondo gli studi eseguiti dai tecnici la falda potabile che alimenta l'acquedotto scorre ad una profondità maggiore rispetto a quella che gli escavatori della Friulcave raggiungerebbero per prelevare la preziosissima ghiaia.
Eliminato questo pericolo e sparite quindi le resistenze della Regione, il comune di Codroipo ha dato il via alle procedure di approvazione cercando di mantenere un profilo il più basso possibile; basti notare il fatto che l'iniziativa è stata proposta alla cittadinanza il 17 dicembre 2009, con la speranza che nessuno se ne accorgesse vista la sua vicinanza alle feste natalizie. L'obiettivo è stato raggiunto visto che le tre sedute del consiglio comunale nelle quali si è discusso di questa storia avevano uno numero di partecipanti invariato rispetto alle precedenti, e che pochissimi nel codroipese fossero a conoscenza di questo progetto e della sua evoluzione.
Ma procediamo ora all'analisi del progetto:
Friulcave prevede di estrarre circa 1.250.000 m³ di materiale per un periodo di tempo pari a 15 anni; questo materiale è situato ad una profondità di 25 m, al disotto del livello di falda, quindi la sua estrazione prevede la fuoriuscita totale della falda sottostante. Il progetto prevede inoltre, una volta terminato il lavoro di estrazione, la realizzazione di un bacino lacustre perenemmente allagato ("un lago" n.d.a) su di una superficie massima di circa 80.000 m² in condizioni di massimo livello di falda, con una profondità superiore ai 20 m. E' previsto inoltre l'innesto di piante lacustri tipiche della pianura friulana.
Ma questa opera di riqualificazione ambientale sarà realmente efficace? la risposta a questa domanda è molto dubbia, basti notare che le piante lacustri che verranno trapiantate per sopravvivere necessitano di un livello d'immersione costante, quindi sarà necessario costruire due bacini di equilibrio che impediscano un'eccesiva variazione di quantità d'acqua presente nel bacino, variazione provocata dai periodi di piena e di magra della falda.
La fuoriuscita della falda non comprometterà l'equilibrio idrogeologico del fiume Tagliamento? anche in questo caso non si ha una risposta certa, però è noto che il Tagliamento ha un equilibrio molto delicato essendo un fiume per lo più sotteraneo: nella zona che va da Tolmezzo a Latisana scorre sotto terra attraverso un delicatissimo sistema di falde. Inoltre il Tagliamento risulta essere uno dei pochi fiumi di questo tipo a livello europeo ancora inalterato, è noto infatti che studiosi Tedeschi e Austriaci percorrano molti chilometri per raggiungere la nostra regione e studiare la sua particolare natura.
Come mai Friulcave è interessata ad ampliare questa particolare cava e perchè il comune di Codroipo non si è opposto? Esiste un'ipotesi al rigurdo: pare che la Friulcave, affiliata della tristemente nota Italcementi, abbia vinto la gara d'appalto per la fornitura dei materiali per la realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste; mentre pare che il comune di Codroipo non si sia opposto perchè, ad ogni metro cubo di matriale estratto dalla cava, esso riceva 0,50€ che moltiplicati per 1.250.000 (la quantità di matriale che si prevede venga estratta in 15 anni) fanno un totale di 625.000 €.
In conclusione questo è l'ennesimo esempio di come ormai con una giusta quantità di denaro sia possibile acquistare qualsiasi cosa, perfino un fiume, un bene che appartiene a tutti, e che tutti dovrebbero proteggere e conservare per mantenere intatta la bellezza e la salute della propria terra.