sabato 20 marzo 2010

Yemen - una foto dal futuro

"Lo Yemen è il primo paese al mondo in cui l'acqua inizia a scarseggiare. Nella capitale, Sana'a, le riserve d'acqua si esauriranno entro i prossimi dieci anni. Sta per esaurisrsi anche il petrolio - principale fonte di reddito della nazione - e lo Stato va perdendo il controllo di varie parti del Paese a causa delle ribellioni di carattere tribale, regionale e religioso. I problemi dello Yemen rappresentano i problemi del futuro (...)"
(cit. "Lo Yemen dimenticato" L'espresso, 18/03/2010)

Paul Salem è l'autore di questo articolo molto interessante e a mio parere molto illuminante; in esso egli espone la vita travagliata dello Yemen, un piccolo paese situato nella punta sud della penisiola Arabica, che in questo momento sta vivendo una profonda crisi provocata dalla scarsità delle risorse primarie (acqua, cibo, ...) e dalle continue ribellioni che stanno letteralmente lacerando il Paese.
Secondo Salem i problemi che oggi affligono lo Yemen, domani riguarderanno tutto il mondo; la scarsità dell'acqua provocherà l'esodo di centinaia di milioni di individui che spinti dalla disperazione cercheranno conforto nelle regioni più settentrionali (Europa, America del Nord, Asia settentrionale) e questo provocherà l'eccessivo concentrarsi di persone in una stessa regione e quindi le sue risorse si esauriranno ancora più in fretta. Questo provocherà altri esodi finchè non si arriverà ad un punto di non ritorno: la guerra Mondiale. Questa volta però non sarà provocata da mere ragioni economiche ma dallo spirito di autoconservazione degli individui.
Il problema principale dello Yemen, e che Salem espone in modo molto chiaro, è che la sua crisi si stà ripercuotendo sui suoi vicini. Essa si sta diffondendo come un tumore e sia l'ONU che i paesi Occidentali stanno facendo ben poco per fermare questa "epidemia".
Nel suo articolo Salem dice: "Si ritiene che fornendo ad una società i mezzi e gli strumenti per organizzarsi e sfruttare le sue risorse, questa si troverà già sulla strada dello sviluppo sostenibile. Poiché le risorse scarseggiano sempre di più, questo approccio comporta che lo sviluppo conduca involontariamente molte società alla rovina. In un mondo in cui i paesi sono sempre più legati tra di loro, il collasso di una società ha ripercussioni sull'economia, sulla sicurezza e sulla politica di quelle ad essa vicine."
Alla luce di questo vengo a propore due quesiti: E' concretamente possibile fermare questo meccanismo di autodistruzione? Se si, è possibile farlo nel più breve tempo possibile oppure quando inizieremo realmente a fare qualcosa sarà ormai troppo tardi?

giovedì 18 marzo 2010

Il Ventennio Fascista - una pesante eredità

Negli anni succesivi al Primo conflitto mondiale l'Italia vide un improvviso aumento di tumulti dovuti all'insoddisfazione popolare causata dalle enormi sofferenze patite durante la guerra e agli scarsissimi risultati ottenuti al tavolo delle trattative internazionali. Nel biennio 1919-20 i Socialisti danno il via nelle aree industriali ad una serie di lotte operaie e nelle campagne dirigono le numerose rivolte contadine. Questa "ondata rossa" preoccupa enormemente le classi sociali più agiate, si teme lo scoppio di una rivoluzione comunista come accaduto in Russia due anni prima. Alfine di scongiurare tale pericolo, alcuni gruppi di militari in congedo, decidono di impugnare le armi e di contrastare con la forza i "Sovversivi Rossi". Iniziano così una serie di sanguinosi scontri tra Manifestanti e Camice Nere (questo è il nome adotatto da questi ex-militari che indossano, per riconoscersi, camicie di quel colore), quest'ultime vengono viste di buon occhio dall'alta borghesia e dalle forze politiche perchè contribuiscono a ristabilire l'ordine nelle città e nelle campagne. Nel 1921 il loro leader, Benito Mussolini, decide di fondare un partito nel quale inquadrare questi corpi paramilitari e dargli così legittimità politica. Fonda il Partito Nazional Fascista (PNF) che nel giro di pochi anni ottiene l'incarico di governo e da vita ad una dittatura. Tra il 1925 e il 1926 con l'introduzione delle "Leggi Fascistissime" lo stato liberale italiano cessa di esistere e nasce la dittatura personale di Mussolini; una volta ottenuto il potere e messo a tacere gli avversari, il Duce del fascismo si dedica alla realizzazione del suo sogno: far diventare l'Italia una potenza mondiale. A cavallo tra gli anni '20 e '30 vengono realizzate una serie di opere pubbliche per modernizzare il paese e dare lavoro a tutta la popolazione: vengono bonificate le zone paludose (famosa quella dell'Agro Pontino), vengono costruite strade e ferrovie. Nel 1936 viene conquistata l'Etiopia e nasce "l'Impero Italiano"; con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, l'Italia entra in guerra a fianco della Germania Nazista, in soli tre anni però si troverà nuovamente in ginocchio. Caduto il regime, e sconfitto il nazismo, inizia la ricostruzione post-bellica con il piano Marshall. Dopo alcuni anni, negli anni '50, un gruppo di nostalgici fonda una movimento che si rifarà all'Italia del Ventennio, nasce così "Ordine Nuovo". Lo scopo di questo movimento è quello di riportare il fascismo al potere, provocando caos e confusione in modo da costringere le forze politiche ad accettare un regime autoritario che imponga un nuovo ordine. Nel decennio 1969-1980, questo movimento para-politico si rende responsabile di una serie di attentati terroristici (strage alla stazione di Bologna, al treno Italicus, alla banca di Piazza Fontana, etc.) lo scopo è quello di uccidere il maggior numero di civili possibile e quindi di provocare quello stato di caos che aveva permesso, trent'anni prima, a Mussolini di prendere il potere. Nel 1976 nasce un'altro movimento, l'MSI (Movimento Sociale Italiano), anch'esso di matrice fascista, ma più moderato rispetto a Ordine Nuovo perchè si ispira all'esperienza della Repubblica Sociale Italiana del 1943. In conclusione il fascismo ha lasciato una eredità pesante i cui effetti non sono stati ancora oggi metabolizzati. Nelle nostre città esistono ancora moltissime strutture edificate durante il Ventennio, la nostra linea ferroviaria rispecchia ancora il progetto voluto dal Duce, il Codice Civile del 1942 è tutt'ora in vigore, ma oltre a questo l'eredità fascista include milioni di morti a causa del conflitto mondiale, delle violenze delle Camice Nere, degli attentati e delle stragi compiute in anni recenti. Alla luce di tutto ciò sorge spontanea una domanda: il benessere e il progresso di una nazione è superiore alle libertà personali? In altre parole, in politica "il fine giustifica i mezzi"?

giovedì 4 marzo 2010

L'angolo delle citazioni

"La politica và fatta con le mani pulite"


(Sandro Pertini - VII presidente della Repubblica)