mercoledì 8 maggio 2013

Il Lavoro: così prezioso, così fondativo

Il Lavoro per l'individuo non significa solo retribuzione e quindi sostentamento economico, ma anche una forma di realizzazione personale che permette gli di impiegare in modo costruttivo il proprio tempo, dando vita a tutta una serie di realizzazioni attraverso l'utilizzo delle proprie capacità intellettuali e manuali. Una vera e propria creazione di un qualcosa di irripetibile e di personale, che vale anche per gli operai addetti alle catene di montaggio che non potranno mai essere produttivi o innovativi alla stessa maniera dei propri compagni di "linea", tutti si differenzieranno per un qualcosa che è solo loro e che mettono nella creazione che stanno realizzando. 
In questi tempi di profonda crisi, in cui le imprese falliscono e le aziende pubbliche stentano a sopravvivere, il lavoro diventa una condizione privilegiata che porta a tenersela stretta chi ha la fortuna di possederla e a scervellarsi per trovarla chi invece non è altrettanto fortunato. Una situazione che obbliga la classe dirigente a porre rimedio a una simile carenza, individuando le cause che portano l'economia alla stagnazione e a reagire di conseguenza individuando una strategia di rilancio. L'ipotesi più avvalorata è la diminuzione dei costi del lavoro, ovvero di tutte quelle spese che gravano sui bilanci delle aziende per il semplice fatto di dover assumere personale per far funzionare il meccanismo produttivo. Una riduzione che non può essere intesa alla maniera dei neo-liberisti, ovvero attraverso l'abbattimento dei salari e degli ammortizzatori sociali, o peggio ancora attraverso la riduzione dei sistemi di sicurezza personali nei posti di lavoro. Una visione che ci riporterebbe indietro di anni, a ricreare delle "fabbriche dei veleni" come la tristemente famosa Sloi di Trento o la Icmesa di Seveso o la Eternit di Casale Monferrato. 
Una riduzione dei costi del lavoro che deve dunque passare per altre vie, come:
- la riduzione della tassazione da reddito di impresa attraverso la riduzione dell'IRPEF;
- il miglioramento dei sistemi di comunicazione, sia viari che informatici, attraverso la realizzazione di poli produttivi concentrati, la posa di cavi in fibra ottica per la copertura della banda larga, e la riduzione della congestione stradale attraverso incentivi all'utilizzo di mezzi pubblici e ferroviari;
- la cooperazione tra piccole-medie imprese attraverso la creazioni di reti di impresa, che coordinino la produzione di determinati prodotti tra diverse imprese in modo da rendere competitive sul mercato internazionale anche le aziende di dimensioni ridotte. 
Tre punti a mio pare semplici e fondamentali, che insieme possono fungere da volano immediato per l'economia senza rinunciare a tutte quelle vittorie ottenute nel corso degli anni da sindacalisti coraggiosi e da singoli operai che hanno sacrificato la propria vita - come quel Mario Pavesi ucciso dalle polveri della sua Eternit - per vedere migliorate le condizioni di lavoro non solo personale, ma di tutte le categorie e le generazioni di lavoratori.

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