mercoledì 30 dicembre 2009

Il disabile discriminato sul treno


"ROMA - Un caso da prima pagina. La storia del ragazzo senza braccia e senza biglietto, raccontata nell'articolo di Shulim Vogelmann, su Repubblica. Un diversamente abile che, privo di biglietto perché impossibilitato a farlo, aveva mostrato i soldi al controllore. Per poi essere costretto a scendere dalla polizia ferroviaria alla stazione di Foggia nel silenzio degli altri passeggeri." (cit. LaRepubblica.it 30/12/09)

Questa storia appare molto tragica sia dal punto di vista morale che da quello "amministrativo". Per quanto riguarda il primo punto, è indecente che nessuno dei passeggeri abbia fatto nulla per mostrare al controllore delle FS l'insensatezza delle sue parole e della sua ostinazione cieca. E' inegualmodo indecente che due agenti delle forze dell'ordine abbiano assecondato tale ostinazione inutile ed inopportuna, anziché cercare di giungere ad una soluzione della controversia in modo razionale e decoroso per entrambe le parti.
E' giusto che venga rispettato l'obbligo di acquistare ed obliterare il biglietto prima di salire sulla vettura, ed è ancora più giusto costringere coloro che non rispettano tale regola a pagare un pesante sovrappezzo o addirittura ad abbandonare il convoglio. E' anche vero però che tale regola può essere allegerita nel caso in cui un persona per ovvie e valide ragioni non possa procedere a rispettare in un determinato momento tale regola; mi riferisco ovviamente a persone che presentano delle motivazioni particolarmente rilevanti come un grave handicap o una situazione di assoluta emergenza che potrebbe mettere a repentaglio la propria vita.
Per quanto riguarda la questione "amministrativa" mi pare indecente che non esista una norma o un regolamento che prevada l'esclusione del pagamento della penale alle categorie di persone sopracitate che, per validi motivi, siano stati impossibilitati ad acquistare ed a obliterare per tempo il biglietto.
E' inoltre incredibile l'indifferenza degli altri passeggeri di fronte a questo fatto riprolevole, e ciò sta a dimostrazione del fatto che ormai gli italiani (ovviamente non tutti) sono diventate persone menefreghiste ed estremamente individualiste, disposte a calpestare il prossimo pur di far valere i propri capricci e le proprie abitudini.

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